29
settembre

L’ESPRESSIONE ARTISTICA

 “L’irrazionale è considerato oggi  il più temuto avversario del progresso, perché sfugge alla nostra logica e ci costringe a dover ammettere l’esistenza di un’altra realtà che sfugge all’indagine delle macchine cibernetiche, ai nostri calcoli, alle nostre previsioni. L’irrazionale gioca un ruolo importantissimo soprattutto nella vita politica dei nostri popoli. Il corso della storia o dell’economia di una nazione  può essere alterato da un giorno all’altro da fatti irrazionali come l’improvvisa morte o l’uccisione di un capo, un terremoto, tumulti di giovani, l’incomprensibile intransigenza di un avversario, ecc.

 Per comprendere che cosa sia questo “irrazionale” e quale compito abbia nella dimensione umana non ci si deve basare sulla politica, sulle scienze o sulle filosofie, che sono troppo condizionate dalla logica, ma si deve analizzare l’espressione artistica….
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Il  filosofo francese Goatry ha giustamente scritto: “La mente umana è capace di un processo che quando è insegnato come parte di una logica dà le ali alla logica che prima aveva solo piedi…La logica dei più grandi filosofi pratici e teorici, ha sempre avuto ali. Ma la classe dei medi pensatori si esercita principalmente nel tentativo di togliere  quelle ali”.
 Queste ali possono essere usate soltanto dove esiste quell’aria che ha origine dall’essenza stessa del fluire della Vita, che si manifesta nell’aspetto irrazionale della nostra realtà. Tutto ciò che è in armonia con il fluire della Vita ha una forma d’arte, una sua estetica, e quando noi ci troviamo al momento giusto, nel luogo giusto e nella giusta condizione di spirito, ci accorgiamo che tutto attorno a noi ci appare bello, tutto ci entusiasma  e ci emoziona. Un muro screpolato, qualche bacca di cicuta su rami quasi spogli, un pallido raggio di sole autunnale possono apparirci come una stupenda opera d’arte, ed emozionarci nello stesso modo di una ampia visione di picchi e di vallate dall’alto di una cima delle Alpi e dello straordinario spettacolo di un tramonto  sull’oceano Indiano.

 Che cos’è che ci emoziona in queste cose? Non sono soltanto la grandiosità dello spettacolo delle montagne, il fantastico cangiare dei colori del cielo tropicale, ma qualcosa di irrazionale che apre, dentro di noi, una visione su di un aspetto sconosciuto del nostro esistere. Perché esiste la bellezza della natura? Che significato ha lo sbocciare di uno stupendo fiore in una foresta dove l’uomo non può mettere piede?…

La  pura arte, essendo la più spontanea manifestazione della Vita, si basa sulla matematica, e l’alfabeto dell’arte ha i suoi simboli nello spirito della natura, nei principi matematici della natura, cioè nelle leggi cosmiche. Per questo il vero artista, l’uomo che non si lascia guidare dalle emozioni, può anticipare la natura, mentre non lo può lo scienziato benché neanche lui usi le emozioni nelle sue ricerche….

Nello studio dell’attuale dimensione umana l’espressione artistica ci dà inoltre la possibilità di vedere come lo spirito modifica il modo di agire di alcuni individui, cioè di quelli più spontanei e più in armonia con il fluire della vita. Un numero sempre maggiore di individui apprezza ed acquista opere d’arte moderne, che sono generalmente incomprese dalla massa, perché si sentono conquistati dal messaggio estetico che esse contengono, e sanno godere l’opera d’arte nel momento della sua creazione, senza preoccuparsi se il suo valore sarà nullo o quasi fra pochi decenni. Questo è un segno che l’arte, la quale finora è stata soprattutto soggettiva, sta per trasformarsi  in arte oggettiva…

Il merito dell’opera d’arte va misurato dal suo grado di coscienza, mentre noi generalmente apprezziamo il suo grado di inconsapevolezza. L’espressione dell’arte oggettiva è comunicata dall’artista non a mezzo di segni, simboli, colori o forme, ma a mezzo dei sentimenti che essa evoca in chi la guarda. E  questi sentimenti sono evocati coscientemente dall’artista che sa quello che vuole e perché lo vuole.
La distruzione delle mura di Gerico a mezzo della musica dei flauti e dei corni è un esempio di arte oggettiva, come lo è pure la musica del piffero con cui gli Indù incantano i serpenti. Questi percepiscono, nel calcolato elevarsi ed abbassarsi della nota suonata, quelle ottave occulte che noi non percepiamo con il nostro udito, ma che colpiscono il centro emozionale del serpente obbligandolo ad ubbidire all’uomo…

Lo studio delle espressioni artistiche attuali e del passato ci possono aiutare a comprendere ciò che sta ora accadendo nel mondo. Vivere all’alba di una nuova era non è facile, perché le vecchie sicurezze stanno svanendo e ciò che attendiamo dal futuro ci sgomenta. Ma sapendo che noi possiamo progredire soltanto all’interno della nostra coscienza, dobbiamo sforzarci di affrettare la conquista della nostra anima. Ciò può avvenire soltanto se impareremo a essere liberi e spontanei…

L’abitudine alla mancanza di libertà interiore, che genera paura, egoismo e ipocrisia, ci porta ad accettare senza riflettere tutte le brutture della vita, a non apprezzare l’espressione vitale della bellezza e dell’arte. Lo provano i processi contro i criminali nazisti: a che serve eliminare gli individui quando rimangono intatti i pregiudizi, gli interessi e le istituzioni propensi a riprodurli, prima o poi?  La giustizia penale può soddisfare il desiderio di vendetta, ma soltanto nel cuore dell’uomo può essere estirpato il male che ha prodotto quei crimini.  Il male si combatte con il bene, il brutto con il bello, la morte con la vita, ed è soltanto cercando di conquistare la libertà interiore che spontaneamente ci si trova a sintonizzarsi con l’armonico fluire della vita.

L’espressione artistica è una delle strade più dirette per  conquistare la propria anima, perché dobbiamo ricordare che la sede della memoria non esiste in uno speciale organo, ma in tutte le aree del sistema nervoso.   E i messaggi dell’arte arrivano direttamente al nostro sistema nervoso.”
(BdB – “La Dimensione Umana” – ed. 1971 pag. 249-258; ed. 1986 pag. 186-192; ed. 2006 pag.228-236)

 

“…La Luce che determina l’ombra è la creatrice di tutta la Bellezza che illumina il creato, ovunque.
Il  2° Aforisma di Patanjali dice: “Lo yoga restringe il tessuto mentale con l’assumere varie forme o vritti. Queste  vritti, le onde dello stagno della mente, ci sono utili per prendere coscienza della Vita, ma diventano una prigione se ci illudiamo che esse siano la realtà.  Ciò che  viene chiamata “cultura ufficiale” è la cristallizzazione di queste vritti: l’intellettuale, l’uomo che giudica credendosi al di sopra  degli altri, per il solo fatto di ignorare di ignorare, ricerca soltanto ciò che le sue vritti gli hanno fatto riconoscere come cosa vera e, proprio quando crede di essere più efficiente e intelligente, è quando cade nella prigione del conformismo.  Molte riviste e giornali sono oggi in crisi, ovunque, per mancanza di ispirazione. Sono stati travolti dalle sabbie mobili del conformismo, della paura nascosta, del  subdolo egoismo e, soprattutto, “ignorano di ignorare”.
Il  problema della bellezza  non è stato finora preso in considerazione, non solo perché non era ancora il suo tempo, ma perché il conformismo aveva etichettato la Bellezza come un fattore del gusto estetico, artistico, senza mai chiedersi perché  la natura fa fiorire una stupenda orchidea in una giungla non frequentata dall’uomo, o perché una bellezza  sfiorisce  tra l’indifferenza di  tutti.  La cultura che si basa sul nozionismo non prende nemmeno in considerazione certe realtà rilevate dalle ricerche antropologiche, a livello orizzontale, quale quella, per esempio, dell’esistenza di una classe di giovani che, ogni giorno e in tutto il mondo, compie 17 anni. …
Chi sono e dove sono i miei coetanei?Che cosa rappresentiamo nella vita? Che cosa rappresentiamo nell’incessante fiorire della Bellezza  nella nostra vita?  Che cosa c’è fra me e il soffice gattino di cui ammiro la flessuosa e morbida bellezza? Perché il  rosso sole delle albe invernali mi estasia?  Perché gli occhi pensosi di un bambino hanno il potere di purificarmi, di farmi sentire buono? Sono interrogativi che il conformista non è in grado di prendere in considerazione.  Comprendere queste “altre realtà” liberi, nello spazio e nel tempo, significa superare gli schemi della nostra illusione, che è programmata e mantenuta viva dall’illusione mentale.

Nel 1971 fu pubblicato il libro “Honest  to Man” di Leroy Pugenstein, in cui l’autore, discutendo la responsabilità umana nella futura rivoluzione biologica, ha toccato spesso, anche se indirettamente, il problema estetico dell’uomo. Tutti i genitori desiderano avere dei figli belli, è una realtà, ma è pure nella nostra realtà che tutti i genitori credano che i loro figli sono  i più belli del mondo.
Nel libro si parla anche dell’eutanasia. Che ci stanno a fare al mondo certi orribili vecchi che sono un peso per i familiari e per la società? E si dimentica che i nipotini, anche se la nonna è brutta e sdentata come una strega, è da loro adorata e vista bella quasi più dei loro genitori. Che la brutta nonna sappia dare un affetto prezioso e non possessivo, che è fatto risplendere dalla luce della giovane bellezza dei nipoti, ciò è spesso ignorato da chi trova bella solo la linea di un’automobile  o le gambe della segretaria.

Oggi  i  giovani, spinti da una ribellione inconscia a contestare i valori della cultura conformista, sentono il desiderio di creare.
Questo urgere inconscio ad esprimere qualcosa individualmente, viene canalizzato in diversi tipi di musica, e soprattutto  nella danza. Oggi i giovani hanno monopolizzato il campo della canzone e i festival di musica sono esempi di come la gioventù cerchi, da sola, la sua forma di Bellezza. Quasi tutti i giovani sanno esprimersi in qualche forma d’arte e la minoranza degli  artisti di ieri sta per diventare la maggioranza degli artisti di domani.

La coscienza dei giovani, prima di venir manipolata e offuscata dai compromessi con l’egoismo e la paura, si ribella alle ingiustizie e al vuoto della nostra società consumistica, e cerca, nelle forme di espressione artistica e sportiva, di dimenticare ciò che disturba la loro coscienza.
 Ma lo sport, la musica, l’arte non possono  far loro ignorare che i due terzi della popolazione mondiale vivono ancora nella miseria senza speranza, che la giustizia è quasi sempre manovrata dal potere, dal pregiudizio e dal denaro; che l’uomo è tenuto sotto tutela di molteplici aspetti delle illusioni organizzate. La natura così crea i ribelli, coloro che resistono al male, coscientemente o inconsciamente, e che trovano nelle nuove forme della spiritualità un mezzo per superare il materialismo.  Ma se questi ribelli non riescono a trovare la loro libertà e dignità umana, nel breve periodo in cui la loro coscienza è sveglia (dai 16 ai 24 anni), cadono poi prigionieri dei vuoti schemi delle parole, dei simboli, con cui le nuove forme di politica, della sociologia, della spiritualità e della religione, si esprimono sul piano mentale.  Una nuova forma di yoga viene così ad aiutare tutti coloro che sono attirati dalla luce del nuovo piano di coscienza.

Dite: “La libertà ha una qualità notevole; se davvero esiste, nulla può limitarla. Il corpo può  essere incatenato, ma nulla può diminuire la coscienza, se non la bruttezza. Quando ci innalziamo nella libertà, dobbiamo difenderci da ciò che è brutto. Se vogliano esaltare la materia, dobbiamo pensare al bello con saggezza”.
L’Infinito si manifesta nella Bellezza. Essa illumina gli insegnamenti dei  Cercatori dello spirito. Nel Bello esprimiamo senza timore la verità della libertà.  Con la Bellezza accendiamo splendori in ogni goccia d’acqua: trasformiamo la materia in arcobaleno. Qualsiasi bruttura si perde nei raggi dell’arcobaleno.
Tutte le catene si dissolvono nella libertà della Bellezza. Con quali parole accostarsi al concetto dell’universo? Come spiegare l’evoluzione della forma? Come elevare la coscienza fino allo studio dei Principii? Come  stimolare l’umanità alla conoscenza scientifica dei mondi? Ogni realizzazione nasce nella Bellezza.  Imparate a pensare in modo radiante e nulla di pauroso potrà toccarvi. Ricordate, Noi non abbiamo divieti. (Foglie del Giardino di Morya, 323)

Per decenni il materialismo scientifico ha regnato in modo assoluto sulla civiltà occidentale, e gli uomini si sono abituati a considerare tutte le cose in modo materialistico.  Per decenni le ricerche nelle dimensioni che sono oltre la nostra percezione sensoriale furono combattute, ignorate o disprezzate. Ora la scienza scopre che in tutta la natura impera l’amore, e che forze ignote, spirituali, sono alla base di ogni processo vitale.
Lo psichiatra tedesco Karl Jaspers può dire: “Siamo  mortali quando siamo senza amore, immortali quando amiamo”, e molti riescono oggi a comprendere l’intero significato di questa frase.

Nel 1973 due scrittori americani, Peter Tompkins e Christopher Bird, attratti dalle “cose che segnano la strada  verso il nuovo piano di coscienza”, hanno pubblicato il libro “La vita segreta delle piante” in cui sono raccolte le testimonianze di tutte le sperimentazioni intraprese negli ultimi 100 anni, in base alla tematica proposta dalla Società Teosofica. Nel 1975, nella ricorrenza del  centenario di fondazione della Società Teosofica, si può constatare che il compito affidato dai Maestri  a questa società è stato svolto con successo.  Nessuno oggi può ignorare la realtà dello Spirito. Se lo ignora è perché la sua mente pone censure e limiti al suo bagaglio culturale.  Lo Yoga della Bellezza, nella sua dimensione in cui tutte le cose si colorano del violetto colore  acquariano, è la guida sicura verso queste  conquiste.  …
 ( BdB – Introduzione  a “Lo Yoga della Bellezza”  pag. 10-13)

 

 “… Per i Lettori che già sanno usare la psicotematica  …,  e che l’intuizione ha già aperto loro la visione degli orizzonti che si aprono alla nuova umanità…, . gli orrori presentati  come “macchine celibi” alla Biennale d’Arte di Venezia (anno del Signore 1975) non sono opere d’arte e nemmeno espressioni della bellezza, ma forme  aberranti che testimoniano la caduta di tutti i valori  inflazionati  del passato.
 I lettori che si chiedono che cosa è lo Yoga della Bellezza sono coloro che non si sono chiesti perché l’incompetenza e certi metodi terroristici-mafiosi (che sono usati in quasi tutti gli ambienti, e ovunque, oggi) funzionino nello svolgimento delle manifestazioni artistiche e culturali di tutto il mondo, non si sono mai preoccupati dell’artificiosità e delle esterofilia di cui è ammalata  buona parte dell’umanità, né di quei modi con cui il consumismo ipnotizza gli sprovveduti costringendo il Giapponese a vestirsi all’americana, l’Italiano all’inglese, ecc., confondendo usanze e costumi, immiserendo le espressioni spontanee ed uccidendo l’artigianato. Questi Lettori non si preoccupano inoltre di come l’ignoranza dei tecnici, degli scienziati e dei finanzieri rovini l’armonia della natura col creare un mondo artificiale, in cui la Bellezza non può più manifestarsi o non può più essere percepita. Questo  Lettore ha idee confuse riguardo la Bellezza.  E’ generalmente un individuo che non si è mai proposto “di fare della propria vita un’opera d’arte” ma che, seguendo i comandamenti del consumismo e del conformismo, parte la domenica e le feste comandate verso le grandi autostrade che giornalmente mietono vittime in nome del progresso….

Lo sviluppo del senso della bellezza è un fatto individuale, una conquista personale.  Non esiste però una vera personalità nelle espressioni dell’arte, e non può esserci autorità nella Natura.  C’è soltanto lo spirito eterno che si manifesta a colui che lo cerca, dentro di sé e nelle cose.  Chi riesce a percepire lo Spirito nelle sue infinite forme giunge alla fonte da cui ha origine la Bellezza.   L’istinto e l’intuizione sono le guide che ci insegnano a scoprire nella Bellezza ciò che elimina la bruttezza, la volgarità e la meschinità. Chi impara a vivere in modo bello porta felicità attorno a sé. Il mondo ha bisogno di felicità…”  (BdB – Introduzione a “Lo Yoga della Bellezza” pag. 15 – 17) 

“Un bell’oggetto è per l’artista ciò che un concetto filosofico, o un fatto scientifico o l’idea di un  Essere divino, sono per gli altri ricercatori. Il risultato dell’esperienza dell’artista lo porta allo stesso punto, alla visione dello stesso Dio, Tao, Atman o Brahma.
 E quando un individuo ha raggiunto questo punto le varie suddivisioni del Bene, del  Vero e del Bello, come quelle fra occultisti, mistici, artisti, cessano di avere un significato, poiché tutte le cose diventano l’Uno.
 Questa è la base su cui si deve intraprendere la ricerca sperimentale della  bellezza…
Cos’è che crea un’opera d’arte?
Lasciando da parte l’idea astratta della pura bellezza naturale, si deve considerare l’opera d’arte come quella che esprime il principio spirituale della Bellezza. Per ottenere ciò l’artista deve conquistare una sua particolare tecnica e abilità, le qualità terrene che rendono possibile di materializzare ed esprimere qualcosa che appartiene al mondo dello Spirito.
Soltanto ciò crea l’opera d’arte, e le più grandi opere d’arte sono quelle che aprono un più largo spiraglio sul mondo spirituale.”
(Laurence  J. Bendit – “Lo Yoga della Bellezza” – Quaderno “Età dell’Acquario” n. 7/1989  pag. 46-47)